lunedì 21 settembre 2009

I PENSIERI DI STARLIG


CASCHETTO BIONDO

Oggi nella Chiesa San Paolo fuori le mura, a Roma si sono celebrati i funerali dei sei soldati restati uccisi durante un attentato a Kabul.Non scrivo queste righe, ne per raccontare ne il lato politico ne il lato religioso della loro presenza a Kabul.Voglio soffermarmi brevemente sul bimbo biondo che all'aeroporto attendeva il ritorno
del padre.Piccolo in braccio a una mamma che dovra' chissa quante volte spiegare dove e' finitoil suo papa'.
Oggi a quel bimbo forse non gli e chiaro cosa sia accaduto, ma portera dentro di se durante la crescita il giorno in cui dall'aereo ha visto scendere una bara, che scocciato di restare fermo e immobile voleva correre durante la cerimonia lungo il viale e la mamma lo tratteneva, per lui il basco del padre che gli hanno fatto indossare forse
era un gioco,ma quel bimbo ha perso la figura costante del padre che lo accompagna nella crescita, nelle conquiste nelle lacrime, nel suo futuro.Quel bimbo dal caschetto biondo e la sua mamma, davanti a se dovranno affrontare una salita che solo con la forza che ti viene di chi ti sta accanto , solo con appoggio di affetti veri disinteressati possono attraversare, sono dolori che non si dimenticano,sono episodi della propria vita che fanno la nostra vita la formano la modellano la rafforzano ci insegnano ma tutto questo ora e' presto per loro vederlo, quando il tempo avra' placato l'animo non avranno dimenticato il dolore ma lo ricorderanno, e vedranno la strada irta e piena di sassi che hanno dovuto attraversare e si diranno orgogliosi di se stessi.

autore starlig

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