martedì 12 marzo 2013

Assenzio legale o illegale?

L’assenzio è un distillato ad alta gradazione alcolica, che è andava molti in voga tra gli artisti dell'ottocento, con personaggi quali Oscar Wilde e Charles Baudelaire che ne erano grandi consumatori, ispirando dipinti di Picasso (‘La bevitrice di assenzio‘) e Degas (‘L’assenzio’).Giudicato spesso più vicino ad una droga che all’alcol, per i suoi pesanti effetti, l’assenzio è stato più volte  vietato o legalizzatoin periodi alterni nei diversi paesi. In Italia era stato vietato nel 1931 ma era poi stato di fatto legalizzato nel 1992 (sulla base di una Direttiva Europea che toglieva il divieto generale e lasciava ai singoli stati la regolamentazione). Negli USA  è vietato, mentre in Spagna e Portogallo il commercio e la produzione non hanno mai avuto limitazioni. In Svizzera la proibizione dell’assenzio era addirittura scritta nella costituzione del 1907.
Sembra che l’Unione Europea vuole sottoporre a parziale revisione la normativa sull'Assenzio. In particolare il nocciolo della questione è che cosa si può chiamare “assenzio? ed essere commercializzato secondo questo nome?. Oggetto di discussione è in particolare il contenuto di tujone, la sostanza che aveva spinto a vietare la commercializzazione dell’assenzio in quanto secondo alcuni studi avrebbe effetti simili al THC presente nella cannabis.
La proposta è che per chiamarsi assenzio una bevanda dovrebbe contenere tra i 5 e i 35 mg di tujone per kg.  Ma la Germania spinge perché possano essere chiamate assenzio anche le bevande senza tujone, per ridurre i rischi alla salute.
I Francesi al contrario sostengono che il problema non deve essere confuso: se si ritiene che l’assenzio faccia male, allora la soluzione non può essere chiamare assenzio anche qualcosa che non lo è.
A questo dibattito si aggiungono gli Svizzeri, che dopo avere da pochissimi anni legalizzato nuovamente  l’assenzio, ora vorrebbero rivendicarlo come specialità geografica (dato che inizialmente sarebbe nato proprio in Svizzera) e averne l’esclusiva della produzione.


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