mercoledì 15 maggio 2013

Quando il morto non muore

Per qualcuno si può parlare di intervento divino, per altri ci sono precise spiegazioni scientifiche. C’è chi invoca la sindrome di Lazzaro, cioè la spontanea riattivazione del sistema cardiocircolatorio.A volte, poi, è stato soltanto un tragicomico errore di valutazione.I presunti morti, infatti, che magari si alzano in piedi quando parenti e amici erano già pronti a seppellirli tra dolore e lacrime, sono tra noi. Morti che, dopo la sorprendente ‘resurrezione’, sono quasi più vivi dei vivi.
La cronaca, anche di questi giorni, è ricca di casi di questo tipo. Ecco alcuni dei più clamorosi. 

Si risveglia al suo funerale. Ancora giovane, eppure malato da tempo, per Brighton Dama Zanthe sembrava davvero giunta la fine. Il 34enne dello Zimbabwe era stato già messo nella sua bara. I parenti e gli amici avevano cominciato a sfilare davanti al feretro in una camera mortuaria allestita di tutto punto. E proprio uno degli addolorati conoscenti del presunto defunto, il suo datore di lavoro, si è accorto per primo che Zanthe stava muovendo le gambe. A quel punto, improvviso e inevitabile, c’è stato un cambio di scenario. I familiari del giovane hanno chiamato i soccorsi e Zanthe è stato portato nell’ospedale di Gweru. Dopo due giorni è tornato a casa. Ora sta bene, ma non ricorda nulla né della sua morte né della ‘resurrezione’. 

Morto, anzi era a bere con gli amici. Se vi allontanate per lungo tempo da casa, magari non aspettate troppo per avvisare i vostri amici e parenti. Altrimenti, potrebbero pensare che siate morti e cominciare ad organizzare il vostro funerale. E’ quello che è successo poco più di 3 anni fa ad Ademir Jorge Goncalves, un muratore brasiliano. I suoi familiari credevano che fosse morto in un incidente automobilistico. Lui, invece, aveva solo trascorso la notte con amici in un locale per camionisti bevendo cachaca, un liquore distillato dalla canna da zucchero. Il fatto è che in Brasile, come da tradizione, il funerale si celebra il giorno successivo alla morte. E così Goncalbes è dovuto andare di corsa al cimitero della cittadina di Santo Antonio da Platina per bloccare la cerimonia in onore alla sua dipartita.

Quando l’infarto sembra fatale. Le morti apparenti sono protagoniste anche in Italia. Qualcuno forse ricorderà il caso di Roberto De Simone, un pensionato di Palermo, che dieci anni fa si è risvegliato quando i suoi parenti avevano già chiamato le pompe funebri ed erano già arrivate le prime visite di circostanza. Roberto, infatti, colpito da infarto fulminante, era stato ricoverato d’urgenza. Il suo cuore aveva smesso di funzionare ed era caduto in coma. A quel punto i medici hanno restituito il pensionato ai familiari in modo che potesse vivere a casa i suoi ultimi momenti terreni. Poi, quando ormai la bara stava per essere sigillata, l’anziano si è risvegliato. L’unica spiegazione sembra essere un miracolo. Con qualche grave problema respiratorio come strascico.



Si risveglia, ma muore per lo shock. Quando si dice la sfortuna. Due anni fa Fagilyu Mukhametzyano, una 49enne di Kazan, in Russia, sembrava morta per un presunto attacco cardiaco. Mentre i suoi conoscenti sfilavano davanti alla sua bara aperta, si è risvegliata e ha cominciato ad urlare per lo spavento. Però la sorpresa di assistere al proprio funerale è stata troppo forte. Così la donna è stata colpita davvero da un infarto, che l’ha stroncata nonostante la corsa in ospedale.

Se sei il nuovo Lazzaro. Forse dovrebbe anche cambiare nome all’anagrafe o almeno accendere una candela all’uomo che, secondo il Nuovo Testamento, è stato resuscitato da Gesù. Noelia Serna, una donna colombiana di 45 anni, infatti, deve ringraziare la cosiddetta Sindrome di Lazzaro se è ancora in vita. Affetta da sclerosi multipla, era stata data per morta dopo un attacco cardiaco. I parenti hanno voluto che fosse imbalsamata. I lunghi tempi della procedura hanno permesso alla donna di tornare a respirare, a poche ore dalla sua presunta dipartita. Era successo che le sue pulsazioni cardiache e respiratorie si erano abbassate a livelli talmente irrilevanti da non poter essere misurati.

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