Un quarantottenne americano dell'Illinois ha appena scoperto che la sua fidanzata online, alla quale in due anni e mezzo ha bonificato ben 200.000 dollari, in realtà non esiste.
La scoperta è avvenuta per caso quando l’uomo ha contattato la polizia pensando che la propria ragazza fosse stata rapita a Londra. Purtroppo per lui (o per fortuna) gli agenti hanno scoperto che la carta di identità che la donna aveva mostra all’uomo era un facsimile della patente di guida dello stato della Florida.
L’amore è veramente cieco se l’uomo non ha avuto problemi a spedire tanti soldi a una ragazza mai vista. Certo viene il dubbio che sia necessaria anche una notevole dose di stupidità se questo romanticone digitale non ha iniziato ad insospettirsi neanche quando la propria fidanzatina gli ha chiesto di ricevere denaro su conti di banche che si trovano in Nigeria, Malesia e Gran Bretagna.
fonte tiscali.it
Chat e incontri
lunedì 28 febbraio 2011
martedì 22 febbraio 2011
Quanto è facile spegnere la Rete?
Egitto, Algeria, Libia, sembra che la moda del momento sia reprimere le proteste popolari spegnendo Internet o limitandone l’accesso. Tanto che ci si chiede quale sarà il prossimo paese pronto ad adottare una misura così drastica e antidemocratica. Ma è così semplice spegnere Internet? Cosa occorre fare per bloccare la Rete di un’intera nazione? Purtroppo basta davvero poco, almeno dal punto di vista tecnico. In Egitto, per esempio, il più grosso fornitore di accesso alla Rete è di proprietà dello Stato, quindi è bastata qualche semplice telefonata per chiudere i rubinetti principali. E per tutti gli altri? Per capire come funziona lo switch off di Internet, in un paese, occorre prima sapere cos’è il Bgp.
Questa oscura sigla sta per Border Gateway Protocol e indica, in buona sostanza, il sistema che collega la connessione Internet di uno Stato a quella globale. La porta d’ingresso (e d’uscita) digitale del paese, insomma. Per il Bgp non passano, quindi, solo le linee principali, ma anche tutte quelle minori ed eventualmente slegate dal controllo statale (con qualche rara eccezione, come vedremo). Per esempio le connessioni di tipo 3G, fornite dagli operatori telefonici di un dato paese. Ora, è ben vero che il Bgp è un protocollo, ma dal punto di vista pratico è composto da apparecchi tangibili, che non sono altro che router. E se pure questi sono sotto il controllo di un governo, capite bene che spegnendoli si disattiva qualsiasi tipo di connessione Internet verso l’esterno (e viceversa). Certo, questo per sommi capi, ma basta a dimostrarci quanto la Rete, in molti paesi, sia ancora assoggettata al volere di pochi individui. E quanto basti poco per metterla ko. Per la cronaca, nel caso dell’Egitto, pare che un solo Internet Service Provider su 10, Noor Data Networks, sia scampato al blocco. Il motivo? La sua linea non passa per un Bgp di Stato, ma per un cavo sottomarino gestito da Telecom Italia.
In effetti l’influenza delle compagnie straniere potrebbe, in teoria, limitare un blocco di questo tipo. Nel caso del paese africano, due dei principali Internet Service Provider sono gestiti da multinazionali europee (Vodafone e France Telecom), che avrebbero potuto incrociare le braccia di fronte alla richiesta di spegnimento avanzata dal governo egiziano. Gli ideali di libertà digitale, tuttavia, si sono scontrati col business, con esiti che intuiamo facilmente: per non mettere a rischio strutture e dipendenti dislocati nel paese in stato di agitazione, le compagnie si sono tappate naso e orecchi, impostando su off l’interruttore dei router. Il che contribuisce al clima d’incertezza nei confronti di una Rete davvero libera, anche in quei paesi dove la libertà è radicata. Basti pensare che negli Stati Uniti si sta lavorando a una legge che consenta di spegnere Internet in caso di emergenza. Insomma, siamo tutti a rischio di blocco Internet? La questione, come visto, non è tanto tecnica, quanto politica: se c’è qualcuno in grado di ordinare lo spegnimento di qualche router, allora la risposta è affermativa.
fonte wired.it
Questa oscura sigla sta per Border Gateway Protocol e indica, in buona sostanza, il sistema che collega la connessione Internet di uno Stato a quella globale. La porta d’ingresso (e d’uscita) digitale del paese, insomma. Per il Bgp non passano, quindi, solo le linee principali, ma anche tutte quelle minori ed eventualmente slegate dal controllo statale (con qualche rara eccezione, come vedremo). Per esempio le connessioni di tipo 3G, fornite dagli operatori telefonici di un dato paese. Ora, è ben vero che il Bgp è un protocollo, ma dal punto di vista pratico è composto da apparecchi tangibili, che non sono altro che router. E se pure questi sono sotto il controllo di un governo, capite bene che spegnendoli si disattiva qualsiasi tipo di connessione Internet verso l’esterno (e viceversa). Certo, questo per sommi capi, ma basta a dimostrarci quanto la Rete, in molti paesi, sia ancora assoggettata al volere di pochi individui. E quanto basti poco per metterla ko. Per la cronaca, nel caso dell’Egitto, pare che un solo Internet Service Provider su 10, Noor Data Networks, sia scampato al blocco. Il motivo? La sua linea non passa per un Bgp di Stato, ma per un cavo sottomarino gestito da Telecom Italia.
In effetti l’influenza delle compagnie straniere potrebbe, in teoria, limitare un blocco di questo tipo. Nel caso del paese africano, due dei principali Internet Service Provider sono gestiti da multinazionali europee (Vodafone e France Telecom), che avrebbero potuto incrociare le braccia di fronte alla richiesta di spegnimento avanzata dal governo egiziano. Gli ideali di libertà digitale, tuttavia, si sono scontrati col business, con esiti che intuiamo facilmente: per non mettere a rischio strutture e dipendenti dislocati nel paese in stato di agitazione, le compagnie si sono tappate naso e orecchi, impostando su off l’interruttore dei router. Il che contribuisce al clima d’incertezza nei confronti di una Rete davvero libera, anche in quei paesi dove la libertà è radicata. Basti pensare che negli Stati Uniti si sta lavorando a una legge che consenta di spegnere Internet in caso di emergenza. Insomma, siamo tutti a rischio di blocco Internet? La questione, come visto, non è tanto tecnica, quanto politica: se c’è qualcuno in grado di ordinare lo spegnimento di qualche router, allora la risposta è affermativa.
fonte wired.it
lunedì 21 febbraio 2011
Attacco informatico a Winamp
Winamp, storico riproduttore multimediale per Windows, ha subito un attacco ai propri forum di discussione. Sono stati esposti gli indirizzi e-mail degli utenti, come confermato dagli amministratori. Prontamente bloccato, l’attacco potrebbe avere fornito altre informazioni personali degli utenti: meglio cambiare la propria password. Non sono emersi dettagli sull’intrusione in vBulletin 3.8.6, il Content Management System (CMS) a pagamento utilizzato dagli sviluppatori di Winamp per la creazione dei forum. L’hosting del sito di Winamp è fornito da Aol Music. Gli amministratori assicurano la sicurezza degli account registrati su altri sotto-domini del programma.
L’attacco ai forum di Winamp è stato paragonato a quello perpetrato ai danni di SourceForge.net, il noto repository di software libero, avvenuto il mese scorso. Non sono paragonabili, invece, i danni risultanti: SourceForge.net ha subito un pesante shutdown di tutti i servizi e messo in allerta oltre 2 milioni di utenti registrati.
L’attacco ai forum di Winamp è stato paragonato a quello perpetrato ai danni di SourceForge.net, il noto repository di software libero, avvenuto il mese scorso. Non sono paragonabili, invece, i danni risultanti: SourceForge.net ha subito un pesante shutdown di tutti i servizi e messo in allerta oltre 2 milioni di utenti registrati.
venerdì 18 febbraio 2011
Internet: reale e virtuale si fondono
Il mondo online e quello reale si fondono sui social network in Giappone, dove tramite gli smartphone di nuova generazione sara' possibile 'condividere' oggetti concreti attraverso Internet. Il progetto e' di Mixi, il social network piu' popolare nel Sol Levante con oltre 22 milioni di utenti. Servizi di questo tipo si candidano a rivoluzionare il settore della vendita al dettaglio, con l'offerta mirata di sconti e promozioni mediante l'interazione diretta tra esercente e cliente.
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mercoledì 16 febbraio 2011
Svelata la ricetta della Coca Cola
Una radio Usa, This American Life, ha informato i suoi ascoltatori di aver scoperto la ricetta segreta della Coca Cola. Custodita come il santo graal del mondo delle bibite, la ricetta fu creata nel 1886 da un medico, John Pemberton, e da allora è sempre stata segreta. This American of Life ha rivelato di aver scoperto il segreto: gli ingredienti della Coca Cola furono pubblicati, senza clamore, nel 1979 da un giornale locale della zona di Atlanta, dove la Coca Cola ha il suo quartier generale. La ricetta sarebbe stata scritta da un amico di Pemberton, che precisa come gli ingredienti della Coca-Cola siano “aromi naturali, compresa la caffeina, insieme ad acqua gassata, zucchero, acido fosforico e coloranti”. La formula riporta le dosi esatte anche delle essenze necessarie per ottenere l’ingrediente segreto della Coca Cola, indicato come ’7X’. Sebbene rappresenti solo l’1% della bevanda, infatti, sarebbe proprio ’7X’ a conferire alla famosa bevanda il suo inimitabile sapore. Il sito ha quindi chiesto allo storico Mark Pendegrast, autore di una storia della bevanda, di valutare l’autenticità del testo: “Credo sia sicuramente una versione della formula”. Se dovesse risultare vera, sarebbe così stata svelata la formula segreta di uno dei marchi più prestigiosi al mondo.
Sara vero o una bufale? non ci resta ke provare a fare la casa la coca cola
Sara vero o una bufale? non ci resta ke provare a fare la casa la coca cola
lunedì 14 febbraio 2011
Odio e amore, 4 su 10 insultano il computer
Non sono pochi coloro che si sfogano insultando il proprio computer quando non funziona come dovrebbe: secondo un sondaggio della società tedesca di sicurezza informatica Avira, infatti, il 39% degli intervistati ha urlato alla macchina o l'ha insultata pesantemente almeno una volta nella vita. La ricerca, condotta con interviste su 14mila persone, ha scoperto anche che arrivare a colpire il computer con una mazza da baseball, scene che spesso si vedono su Youtube, non è poi così raro ed è successo nella realtà almeno una volta al 9% degli intervistati, mentre il 3% è arrivato a spaccare il portatile o il desktop gettandolo a terra o giù dalla finestra. Non tutti però scaricano la frustrazione sulle macchine, ci sono anche gli utilizzatori 'gentili': il 38% ha dichiarato che non se la prende mai con il computer perché è "troppo sensibile" e agli insulti e alle mazzate preferisce parole e buffetti di incoraggiamento.
"E' divertente notare che i violenti e i 'gentili' siano in numero quasi uguale - afferma Elisabeth Rothbart, uno degli esperti della Avira - noi non raccomandiamo la violenza sul computer in nessun caso, ma può essere scatenata dalla frustrazione". I computer comunque non sono i soli ad essere vittime degli insulti: l'11% del campione estende le maledizioni anche alle aziende produttrici di hardware e software, augurando loro che una catastrofe faccia fallire la compagnia.
fonte ansa.it
www.defanet.it
"E' divertente notare che i violenti e i 'gentili' siano in numero quasi uguale - afferma Elisabeth Rothbart, uno degli esperti della Avira - noi non raccomandiamo la violenza sul computer in nessun caso, ma può essere scatenata dalla frustrazione". I computer comunque non sono i soli ad essere vittime degli insulti: l'11% del campione estende le maledizioni anche alle aziende produttrici di hardware e software, augurando loro che una catastrofe faccia fallire la compagnia.
fonte ansa.it
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martedì 8 febbraio 2011
Clochard trova in strada 1.100 euro e li consegna a polizia
Trova un portafogli zeppo di banconote e lo consegna alla polizia. L'esempio di onesta' arriva da un clochard di 60 anni, che non ha ceduto alla tentazione di fuggire alla sua vita tra una panchina e un marciapiede della stazione ferroviaria d'Ivrea, nel torinese. Nel portafogli c'erano infatti 1.100 euro in contanti, soldi che avrebbero potuto fare parecchio comodo ad un barbone come lui. L'uomo ha invece preferito comportarsi da buon cittadino.
Si e' recato al commissariato di Ivrea e ha chiesto di parlare con gli agenti, a cui ha consegnato il portafogli, e poi ha fatto ritorno alla sua panchina. I poliziotti lo hanno rifocillato e gli hanno promesso che avrebbero rintracciato il proprietario del portafogli. Cosi' e' stato e ora per il clochard e' in arrivo una bella ricompensa: l'uomo a cui e' stato restituito il denaro ha infatti deciso di premiare la sua onesta'.
fonte msn.it
Si e' recato al commissariato di Ivrea e ha chiesto di parlare con gli agenti, a cui ha consegnato il portafogli, e poi ha fatto ritorno alla sua panchina. I poliziotti lo hanno rifocillato e gli hanno promesso che avrebbero rintracciato il proprietario del portafogli. Cosi' e' stato e ora per il clochard e' in arrivo una bella ricompensa: l'uomo a cui e' stato restituito il denaro ha infatti deciso di premiare la sua onesta'.
fonte msn.it
lunedì 7 febbraio 2011
Internet: genitori poco preparati
Gli adolescenti italiani utilizzano ampiamente i social network e nove su dieci preferiscono Facebook, ma solo il quaranta per cento conosce le impostazioni per la privacy. E sebbene i genitori siano molto preoccupati dai rischi dell'attivita' on line, meno di otto genitori su cento utilizzano il parental control per la sicurezza dei pc. E' quanto emerge da un'indagine del Moige, il movimento genitori alla vigilia della Giornata europea dedicata all'uso sicuro delle nuove tecnologie fra i giovani.
fonte ansa.it
fonte ansa.it
domenica 6 febbraio 2011
Il giro del mondo in 2 ore. In auto
Acabion sta studiano come rivoluzionare il mondo della mobilità di massa: con una rete di tunnel sottovuoto e auto da 20mila km all’ora che inizierà a produrre quest'anno.
Che ne dici di circolare per le strade con un moto-razzo da 700 cavalli che fa i 650 kmh? Tra quattro anni potrebbe essere così. È l'idea della casa tedesca Acabion Road Streamliners, che sta lavorando per sovvertire i paradigmi dell'automotive: " Sarà una verità scomoda per tutta l'industria dell'auto", si legge sulle pagine del loro sito. Idea, sogno, progetto: lo sta portando avanti l'ingegner Peter Markus a Berlino. Secondo lui è questa l'auto del futuro: 1400 cc turbo, 360 kg di peso e una linea che sta fra l'aereo, il missile e, appunto, la moto.
Acabion Gtbo è una biposto da 1400 cc che va da 0 a 400 kmh in meno di 20 secondi e consuma 4,1 litri di carburante ogni 100 km. Ha quattro ruote ma non come ce le immaginiamo: la disposizione è come quella di una bicicletta con le rotelle, per capirci. Ha anche due motori elettrici per le manovre a bassa velocità. Insomma, questo mezzo assurdo non solo è stato progettato, ma esiste davvero; lo avevano annunciato nel 2007 ed entro il 2011 ne saranno costruiti 26 esemplari. Il prezzo? 2,5 milioni di dollari l'uno. Sarà difficile vederlo nelle strade a breve, ma quelli di Acabion guardano in avanti, con in testa anche un po' di fantascienza. Ecco come cambierà il mondo delle auto in 3 tappe.
2015: Acabion circolerà nelle strade comuni, con un'efficienza 8 volte superiore rispetto a una qualsiasi auto elettrica sulle velocità fino a 20 kmh, e 10 volte rispetto ai 200 kmh.
2050: quando il pianeta sarà troppo affollato di auto, e le macchine elettriche sgomiteranno sulle strade di città, i possessori di Acabion, che per quella data saranno tutte alimentate a energia solare immagazzinata da centrali dislocate in vari luoghi del mondo, potranno godersela a 600 kmh grazie a un sistema di rotaie ad alta velocità, più o meno come i treni Maglev giapponesi.
2100: tra 90 anni il sistema Acabion sarà costituito da tunnel sottovuoto in grado di coprire anche distanze intercontinentali. I bolidi raggiungeranno i 20mila kmh. Basteranno tunnel di 3 metri di diametro, proprio come quelli delle metropolitane e potrai uscire da casa tua, raggiungere il tunnel e spostarti da San Francisco a Praga in 25 minuti, o fare l'intero giro del mondo in circa 2 ore.
fonte msn.it
sabato 5 febbraio 2011
Archeologi via web grazie a Google Earth
Sembra arrivato il tempo della pensione per gli archeologi alla Indiana Jones: adesso le scoperte e i ritrovamenti si fanno comodamente seduti in poltrona, davanti al computer. Lo sa bene David Kennedy, archeologo australiano che grazie a Google Earth ha scoperto 2000 potenziali siti archeologici in Arabia Saudita, come spiega sul 'Journal of archeological science'. Kenney, che confessa di non essere mai stato in Arabia Saudita, ha individuato 1977 potenziali siti archeologici, di cui 1082 tombe.
fonte ansa.it
fonte ansa.it
martedì 1 febbraio 2011
I 10 “sciupafemmine” che hanno conquistato più donne
Chi sono i donnaioli più incalliti? O, se volete, quali sono gli uomini al mondo che hanno avuto rapporti sessuali con più donne diverse. Ecco la top 10.
10° posto: Jack Nicholson (2.000 donne)
Nicholson ha raccontato in un’intervista: “Le donne non sono mai abbastanza per me. Ci sono stati giorni in cui me ne portavo a letto quattro per volta, ma nessuna mi ha tolto la libertà. Sono sempre stato e sarò sempre uno scapolo.” Ed in un’altra: “Ho dormito con ogni donna, ho provato ogni droga e ogni tipo di liquore”.
9° posto: Hugh Hefner (tra le 2.000 e le 5.000 donne)
Certo, essere proprietari di Playboy aiuta. Ancora oggi, a 84 anni, Hefner organizzerebbe orge una o due volte alla settimana. E non sempre solo con donne: Hefner ha più volte raccontato di avere gusti aperti.
8° posto: Julio Iglesisas (3.000 donne)
Julio Iglesias è famoso per il suo amore per le donne, e secondo lui sarebbero molte di più “3.000? Forse fino al 1976, quelle dopo non le hanno contate…”. Iglesias sottolinea di considerare il sesso fondamentale quanto il sonno od il cibo, e quando gli chiedono come mai abbia tutta questa passione spiega: “Deve essere una cosa di famiglia. In fondo mio padre era ginecologo…”. Anche se probabilmente, anche al lavoro, suo padre ne ha viste di meno…
7° posto: Ron Jeremy (4.000-5.000 donne)
Fare l’attore hard aiuta certamente a raggiungere numeri “importanti”. Del resto, Ron Jeremy è stato protagonista di circa 2.000 film a luci rosse. Ron Jeremy non è comunque esattamente quello che si definisce un “figo”, essendo basso, grasso e peloso. Quando gli viene proposto il confronto con Gene Simmons (posizione numero 6): Jeremy spiega che “È vero, tutti e due abbiamo avuto tra le 4.000 e 5.000 donne. Solo che con lui lo fanno perché gli piace, con me lo fanno perché è lavoro. E mentre lui ha sempre donne bellissime, io quando non lavoro ho donne che somigliano a Gene Simmons…”
6° posto: Gene Simmons (4.000-5.000 donne)
Frontmen della band dei Kiss, Simmons è noto per la lunghezza della sua lingua e la sua “voracità” sessuale, due cose che lo stesso Simmons racconta “vadano d’accordo”. Simmons racconta di non avere mai avuto lamentele da parte delle compagne di letto, perché “…sono sempre stato sincero. Dico le cose come stanno. Quando dico ad una ragazza che mi piace e la voglio, le dico anche che voglio sua sorella e sua madre.” E lancia un appello agli uomini: “Bisogna smettere di mentire alle donne. Alcune di loro si convincono che i miliardi di spermatozoi che produciamo siano solo per loro. Non è così. Il Vecchio Testamento dice ‘spargerai il tuo seme’”
5° posto: Charlie Sheen (5.000 donne)
Una delle mogli di Charlie Sheen, Denise Richards, ha chiesto il divorzio dopo che lui le ha sussurrato romanticamente (nelle intenzioni): “sei tra le 1.000 donne più belle con cui ho fatto sesso”. Che da parte di Sheen è un complimento vero, dato che oltre a poter contare sull’essere una star di Hollywood, con notorietà ed un bel po’ di soldi, è stato anche coinvolto in uno scandalo di prostituzione per vip (il “caso Heidi Fleiss”), dove è emerso come fosse il migliore cliente della casa d’appuntamenti.
4° posto: Umberto Billo (8.000 donne)
“E chi è Umberto Billo?”, vi starete chiedendo. Billo è una delle sorprese di questa classifica, perché non è né ricco, né famoso, o almeno non lo era al tempo delle sue migliori performance. Però ci sapeva fare. Billo infatti era un portiere di un albergo di Venezia e negli anni della sua attività ha “soddisfatto” un numero enorme di turiste (a volte anche 4 o 5 per notte), solitamente ospiti dell’albergo dove lavorava. Solo che alla fine la direzione dell’Hotel non ne poteva più del fatto che Billo passasse più tempo a fare sesso che a lavorare, e ha deciso di licenziarlo. Nonostante molte turiste siano intervenute in sua difesa. Infatti, un buon numero di turiste hanno raccontato di essere tornate nello stesso hotel più volte, solo per Umberto.
3° posto: Warren Beatty (12.000 donne)
Warren Beatty non solo ha avuto 12.000 donne, ma tra queste anche molte bellissime, e famose. Tra cui, tanto per citare qualche nome: , Brigitte Bardot, Jane Fonda, Joan Collins, Madonna , Elizabeth Taylor, Carly Simon, Faye Dunaway, Leslie Caron, Candace Bergan, Isabelle Adjani, Natalie Wood, Julie Christie.
2° posto: Wilt Chamberlain (20.000 donne)
Giocatore di basket dal 1958 al 1973 (uno dei migliori della storia), l’amico Seymour Goldberg di lui ha detto semplicemente: “Molta gente colleziona francobolli. Wilt collezionava donne.”
1° posto: Fidel Castro (35.000 donne)
Forse il personaggio più inatteso di questa classifica è proprio quello in prima posizione: Fidel Castro. Proprio lui, il Leader Maximo avrebbe “giaciuto” con due (o anche tre) donne al giorno per decenni. E secondo alcune “leggende”, proprio l’“aiuto” che il suo ruolo gli dava nel successo con le donne sarebbero uno dei motivi per cui Fidel avrebbe mantenuto il potere a Cuba per così tanto tempo.
10° posto: Jack Nicholson (2.000 donne)
Nicholson ha raccontato in un’intervista: “Le donne non sono mai abbastanza per me. Ci sono stati giorni in cui me ne portavo a letto quattro per volta, ma nessuna mi ha tolto la libertà. Sono sempre stato e sarò sempre uno scapolo.” Ed in un’altra: “Ho dormito con ogni donna, ho provato ogni droga e ogni tipo di liquore”.
9° posto: Hugh Hefner (tra le 2.000 e le 5.000 donne)
Certo, essere proprietari di Playboy aiuta. Ancora oggi, a 84 anni, Hefner organizzerebbe orge una o due volte alla settimana. E non sempre solo con donne: Hefner ha più volte raccontato di avere gusti aperti.
8° posto: Julio Iglesisas (3.000 donne)
Julio Iglesias è famoso per il suo amore per le donne, e secondo lui sarebbero molte di più “3.000? Forse fino al 1976, quelle dopo non le hanno contate…”. Iglesias sottolinea di considerare il sesso fondamentale quanto il sonno od il cibo, e quando gli chiedono come mai abbia tutta questa passione spiega: “Deve essere una cosa di famiglia. In fondo mio padre era ginecologo…”. Anche se probabilmente, anche al lavoro, suo padre ne ha viste di meno…
7° posto: Ron Jeremy (4.000-5.000 donne)
Fare l’attore hard aiuta certamente a raggiungere numeri “importanti”. Del resto, Ron Jeremy è stato protagonista di circa 2.000 film a luci rosse. Ron Jeremy non è comunque esattamente quello che si definisce un “figo”, essendo basso, grasso e peloso. Quando gli viene proposto il confronto con Gene Simmons (posizione numero 6): Jeremy spiega che “È vero, tutti e due abbiamo avuto tra le 4.000 e 5.000 donne. Solo che con lui lo fanno perché gli piace, con me lo fanno perché è lavoro. E mentre lui ha sempre donne bellissime, io quando non lavoro ho donne che somigliano a Gene Simmons…”
6° posto: Gene Simmons (4.000-5.000 donne)
Frontmen della band dei Kiss, Simmons è noto per la lunghezza della sua lingua e la sua “voracità” sessuale, due cose che lo stesso Simmons racconta “vadano d’accordo”. Simmons racconta di non avere mai avuto lamentele da parte delle compagne di letto, perché “…sono sempre stato sincero. Dico le cose come stanno. Quando dico ad una ragazza che mi piace e la voglio, le dico anche che voglio sua sorella e sua madre.” E lancia un appello agli uomini: “Bisogna smettere di mentire alle donne. Alcune di loro si convincono che i miliardi di spermatozoi che produciamo siano solo per loro. Non è così. Il Vecchio Testamento dice ‘spargerai il tuo seme’”
5° posto: Charlie Sheen (5.000 donne)
Una delle mogli di Charlie Sheen, Denise Richards, ha chiesto il divorzio dopo che lui le ha sussurrato romanticamente (nelle intenzioni): “sei tra le 1.000 donne più belle con cui ho fatto sesso”. Che da parte di Sheen è un complimento vero, dato che oltre a poter contare sull’essere una star di Hollywood, con notorietà ed un bel po’ di soldi, è stato anche coinvolto in uno scandalo di prostituzione per vip (il “caso Heidi Fleiss”), dove è emerso come fosse il migliore cliente della casa d’appuntamenti.
4° posto: Umberto Billo (8.000 donne)
“E chi è Umberto Billo?”, vi starete chiedendo. Billo è una delle sorprese di questa classifica, perché non è né ricco, né famoso, o almeno non lo era al tempo delle sue migliori performance. Però ci sapeva fare. Billo infatti era un portiere di un albergo di Venezia e negli anni della sua attività ha “soddisfatto” un numero enorme di turiste (a volte anche 4 o 5 per notte), solitamente ospiti dell’albergo dove lavorava. Solo che alla fine la direzione dell’Hotel non ne poteva più del fatto che Billo passasse più tempo a fare sesso che a lavorare, e ha deciso di licenziarlo. Nonostante molte turiste siano intervenute in sua difesa. Infatti, un buon numero di turiste hanno raccontato di essere tornate nello stesso hotel più volte, solo per Umberto.
3° posto: Warren Beatty (12.000 donne)
Warren Beatty non solo ha avuto 12.000 donne, ma tra queste anche molte bellissime, e famose. Tra cui, tanto per citare qualche nome: , Brigitte Bardot, Jane Fonda, Joan Collins, Madonna , Elizabeth Taylor, Carly Simon, Faye Dunaway, Leslie Caron, Candace Bergan, Isabelle Adjani, Natalie Wood, Julie Christie.
2° posto: Wilt Chamberlain (20.000 donne)
Giocatore di basket dal 1958 al 1973 (uno dei migliori della storia), l’amico Seymour Goldberg di lui ha detto semplicemente: “Molta gente colleziona francobolli. Wilt collezionava donne.”
1° posto: Fidel Castro (35.000 donne)
Forse il personaggio più inatteso di questa classifica è proprio quello in prima posizione: Fidel Castro. Proprio lui, il Leader Maximo avrebbe “giaciuto” con due (o anche tre) donne al giorno per decenni. E secondo alcune “leggende”, proprio l’“aiuto” che il suo ruolo gli dava nel successo con le donne sarebbero uno dei motivi per cui Fidel avrebbe mantenuto il potere a Cuba per così tanto tempo.
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