Il primo museo al mondo dedicato ai vibratori,il Good Vibration’s Antique Vibrator Museum, compie 1 anno.Il museo che si trova a San Francisco, raccoglie questi strumenti da fine ottocento a fine
degli anni ‘60, e il suo scopo è quello di illustrare attraverso la loro
evoluzione il mutamento della sessualità nella società.
I vibratori
hanno una storia abbasstanza curiosa, essi sono stati inventati per curare
l’isteria. Infatti l’isteria era la malattia più diagnosticata alle
donne dall’antichità all’inizio del secolo scorso, e la cura individuata
era la manipolazione manuale dell’area genitale della paziente da
parte del medico, per causare il “parossismo isterico”, che avrebbe
dovuto sfogare ed eliminare l’isteria.
Quello che i medici chiamavano “parossismo isterico” altro non era che
un orgasmo, ma i medici non se ne rendevano conto. L’attività infatti
veniva percepita come per nulla “sessuale”, ma anzi la “manipolazione”
era considerata dai medici un’attività faticosa e che faceva perdere
tempo. Proprio per questo
alcuni dottori hanno iniziato ad inventare delle macchine automatiche
che svolgessero questo compito al posto loro.
Il vibratore ha anche un altro curioso record: è infatti il quinto apparecchio domestico di cui è stata realizzata una versione a
corrente elettrica, dopo macchina da cucire, ventilatore, bollitore e
tostapane, ma molto prima di apparecchi
quali aspirapolvere ferro da stiro.
Certi vibratori ormai hanno tali forme artistiche che meritano un museo
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