Si chiama Nai Mai Cho, ha 26 anni ed è un'infermiera assistente di Portland, negli Stati Uniti.
Ha assaggiato le "gioie" della prigione dopo aver postato su Facebook
una foto della parte posteriore di una delle pazienti in fin di vita,
accompagnandola con commenti degradanti. Secondo quanto racconta Oregonlive.com,
l'arresto è stato possibile grazie alla segnalazione di una delle sue
colleghe, che ha identificato la vittima riconoscendo il tipo di benda
messa sulle sue piaghe da decubito.Prima di questo episodio, l'infermiera aveva già caricato altri
documenti analoghi, mostrando le tristi conseguenze dell'incontinenza.
La colpevole ha trascorso otto giorni in carcere ed è ora in libertà
vigilata. Dovrà prestare servizio alla comunità. Soprattutto, la
giustizia ha deciso di impedirle di usare Facebook e altri social
network per un bel po' di tempo. E non potrà più lavorare come
infermiera nel suo paese.Una pena esemplare, con cui il tribunale ha voluto ricordare che le persone sono responsabili di ciò che pubblicano online,
anche se Nai Mai Cho nega di aver preso le foto. Ironia della sorte, i
giudici le hanno anche chiesto di scrivere una lettera di scuse alla sua
ultima vittima, che però nel frattempo è morta. E non riceverà mai le
scuse.
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