Bocciato all'esame di maturita' nel 2004, aveva dovuto ripetere
l'anno passando a una scuola privata. Il Tar, che in precedenza aveva
riconosciuto l'illegittimita' della bocciatura, ha condannato il
ministero dell'istruzione al risarcimento dei danni subiti, quantificati
in 5.000 euro. La vicenda, riportata dal quotidiano la Repubblica,
riguarda uno studente del liceo artistico statale Leon Battista Alberti
di Firenze. Secondo i suoi avvocati, si tratterebbe del primo caso di
risarcimento per una bocciatura in Italia.
Lo studente affronto' la maturita' per la prima volta nel luglio del
2004, ma non riusci' a ottenere la sufficienza. Cosi', si iscrisse a una
scuola privata e l'anno successivo fu promosso. In quei mesi pero'
aveva presentato ricorso al Tar contro la decisione della commissione.
La prima rivincita arrivo' nel febbraio del 2006, quando il tribunale
amministrativo annullo' la bocciatura. Colpa della prova orale: il
ragazzo, contrariamente a quanto previsto dall'ordinanza ministeriale 35
dell'8 aprile del 2003, non era stato interrogato in tutte le materie
dell'ultimo anno. Secondo quanto accertato dai giudici, era stato
interrogato solo in italiano, anatomia artistica e storia. I prof non
gli avevano chiesto niente di tutte le altre materie, pregiudicando
cosi' le sue possibilita' di essere promosso.Il ministero dell'istruzione non ha presentato appello, cosi' la
sentenza del 2006 e' diventata definitiva. Lo studente pero' non si e'
accontentato: la bocciatura lo aveva costretto a ripetere l'anno e a
spendere denaro per una scuola privata. Si e' rivolto al Tar per
chiedere i danni e il tribunale gli ha dato nuovamente ragione,
condannando il ministero a risarcirlo di 5.000 euro, cifra pari al costo
del corso di studi che ha dovuto ripetere, a cui vanno aggiunti gli
interessi legali e le spese di giudizio.
fonte ansa
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